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Compiti si, compiti no  E-mail
Domenica 08 Febbraio 2015 01:00

Compiti si, compiti no

 

 

Vi segnalo un interessante articolo che trovate integralmente su http://www.cgmagazine.eu scritto da Paola D’Angelo sull’argomento “Compiti sì, compiti no”, tornato alla ribalta dopo la recente pubblicazione dell’indagine OCSE PISA 2012 in cui si rivela che gli studenti italiani sono tra i più oberati di compiti a casa, secondi solo ai russi. I nostri ragazzi delle scuole superiori trascorrono, infatti, mediamente quasi 9 ore settimanali nello studio pomeridiano, contro una media Ocse di 4,9 ore.

 

Sarebbe legittimo aspettarsi che, se gli studenti italiani sono tra quelli che passano più tempo sui libri, siano anche tra i più preparati nelle discipline basilari, studiate in tutto il mondo, come ad esempio la matematica. Invece no.

 

….. Qualche giorno fa si è espresso sull’argomento anche l’illustre linguista e ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro.  «I compiti a casa - afferma De Mauro - sono stati un pilastro della venerata trimurti che ha retto negli ultimi due secoli l’insegnamento nelle scuole: lezione orale dell’insegnante, interrogazione dello studente, per verificare che ripeta esattamente le parole dette dall’insegnante, e i compiti a casa per rafforzare la capacità di ripetere.

Nella vita e nel lavoro il più e il meglio si impara interagendo con gli altri, cooperando e cercando di mandare ad effetto quel che apprendiamo. Non così a scuola. Turba l’idea che la classe si trasformi in un laboratorio, luogo di apprendimento attivo e cooperativo, e l’insegnante fornisca non formule da ripetere, ma consigli e assistenza sul cammino autonomo degli apprendimenti». Il pensiero di De Mauro si potrebbe sintetizzare in una parola: metodo.

Leggi integralmente l’articolo su http://www.cgmagazine.eu

 



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