Ringrazio Jole Caponata per l’interessante segnalazione relativa al Progetto "Storie di didattica".
Il progetto è, prima di tutto, un progetto di formazione e sviluppo professionale per i membri del network ‘La scuola che funziona’, ma è anche un progetto di ricerca. Formazione e ricerca fatti, però, in modi inconsueti.
Con il progetto ci si propone di fare ricerca qualitativa (ad orientamento fenomenologico) con lo scopo di identificare ‘teorie’ dell’insegnamento alle quali agganciare metodi e strumenti estraendole dalle pratiche reali, teorie ‘estratte’ e non teorie ‘astratte’.
Il progetto viene gestito da un gruppo di membri del network che si sono resi disponibili, che si sono formati e che sono supervisionati dal Prof. Giuseppe Tacconi. L'attività viene svolta in collaborazione con l’Università di Verona, nella persona del Prof. Giuseppe Tacconi- CRED (Centro di Ricerca Educativa e Didattica).
Potete leggere in questa sezione, alcune delle Storie di didattica già inserite e indicizzate per una più semplice consultazione da parte degli insegnanti che vorranno accrescere il proprio sviluppo professionale, mentre in questa sezione, sono presenti alcuni esempi per capire come narrare.
Cliccando QUI potrete approfondire tutte le fasi del progetto. Autore: http://www.storiedididattica.it/
Il Progetto in Video
Auguri a tutte le MAMME del MONDO!
AI bambini piace il tablet, alla Scuola italiana no
Gli studi concordano: i tablet aiutano lo studio e infatti
sono adottati dalle classi del Nord europa.
In Italia invece il ministero continua a fare lo struzzo
di Paolo Ferri, università Bicocca di Milano - leggi tutto
In Texas nasce la prima biblioteca solo con gli e-Book
Una nuova biblioteca nasce in Texas, ma non è come le altre. Infatti contiene nessun libro cartaceo. Gli addetti alla BiblioTech di San Antonio dichiarano «è la prima biblioteca senza libri. Oltre ad un catalogo di più di 10000 e-book, questa biblioteca tecnologica costituisce un'importante occasione di riscatto per un quartiere che vive in una situazione di arretratezza economica.
BiblioTech ha aperto i battenti il 14 settembre nella zona sud-est della città, un quartiere abitato prevalentemente da ispanici in cui la percentuale di persone che non possiedono un personal computer o una connessione internet supera il 40%.
Nei suoi primi giorni di vita Bibliotech ha già registrato più di 7000 iscritti e non mancano le prime soddisfazioni. Laura Cole racconta l'episodio di un giovane padre di famiglia in difficoltà a maneggiare un e-reader. «Un nostro collega gli ha offerto uno degli e-reader per bambini che, essendo facilitato, lo avrebbe aiutato a familiarizzare con l'oggetto nuovo» dice. «Ha iniziato a tremare come una foglia e sua moglie non riusciva a smettere di piangere dalla gioia. Penso sia stata un'esperienza pofonda per lui. Ed è proprio questa la ragione che ci ha spinto a dare vita a BiblioTech».
Grazie a HistoryPin potremo facilmente viaggiare attraverso immagini, tour virtuali, scoprendo luoghi, persone e confrontare passato e futuro. Il progetto realizzato da We Are What We Do in partnership con Google inizialmente è nato da un gruppo di volontari che avevano il compito di raccogliere le testimonianze delle persone anziane, inserendo foto, racconti, mapparli e condividerli per creare una sorta di "memoria storica".
Ora, dopo una semplice registrazione, è possibile caricare fotografie, didascalie, creare tour, slideshow ecc..
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